La civiltà egiziana, nonostante i suoi circa 3000 anni di storia e di evoluzione tecnologica, non si contraddistinse per il miglior tenore di vita della sua popolazione.
In una società, sia antica che moderna, gli individui hanno molte necessità materiali, sociali e psicologiche. Alla luce dell’avanzamento tecnologico della civiltà dell’antico Egitto, possiamo sostenere che gli abitanti del Nilo godessero di più soddisfacenti relazioni sentimentali o di migliori relazioni sociali dei loro antenati cacciatori-raccoglitori, o degli uomini odierni?
Per quanto riguarda nutrizione, salute e mortalità infantile sembra che la vita fosse peggiore.
Un documento risalente al 1850 a.C. circa del regno di Amenemhat III il faraone che creò il lago Fayyum – riferisce di un uomo abbiente chiamato Dua-Khety che porta suo figlio Pepy a scuola affinché possa diventare uno scriba. Mentre percorre la strada Dua-Khety descrive la vita miserabile dei contadini, dei soldati, degli artigiani e degli operai, così da incoraggiare Pepy a dedicare tutte le sue energie allo studio per sfuggire al destino infelice della maggior parte e degli esseri umani.
Secondo Dua-Khety, la vita di un lavoratore dei campi è fatta di fatica e miseria. Vestito di poveri stracci, lavora tutto il giorno finché le dita non gli si ricoprono di vesciche. A quel punto arrivano i funzionari del faraone e a imporgli una certa quantità di ore di lavoro.
Viene portato via e gli viene imposta una certa quantità di ore di lavoro forzato. In cambio di tutte queste sue fatiche viene remunerato soltanto con il rischio di ammalarsi.
Anche se riesce a tornare a casa vivo, sarà esausto e malridotto.
Il destino del contadino proprietario della terra che lavora è appena migliore. Trascorre tutto il giorno portando acqua nei secchi dal fiume al campo. Il pesante carico incurva le sue spalle e provoca sul suo collo gonfiori purulenti. Al mattino deve innaffiare il suo lotto di porri, nel pomeriggio le sue palme da dattero e alla sera il suo campo di coriandolo. Alla fine crolla e muore.
L’Egitto faraonico era il regno più potente ai suoi tempi, ma per il semplice contadino tutto quel potere significava tasse e lavoro forzato invece che ospedali e servizi di assistenza sociale.