Molti studenti mostrano uno scarso rendimento quando sono impegnati in attività cognitive come l’aritmetica; perché avviene tutto questo?
Uno studio pubblicato sulla rivista Neuroregulation mostra che è tutta colpa dell’ansia, ovvero da un insieme di reazioni che innescano una percezione di minaccia negli studenti che si apprestano a svolgere attività matematiche. Già il fatto di sottovalutare le proprie capacità, magari ripensando a precedenti fallimenti, innesca una serie di stereotipi che aumentano il livello della cosidetta “ansia da prestazione” e ne consegue una difficoltà di concentrazione e di svolgimento del copito proposto.
Esistono poi anche stereotipi culturali come quello che le donne non amano la matematica, oppure che se hai difficoltà nell’apprendere qualcosa si vede che non sei portato per quella determinata cosa. Anche il fatto di essere sepre aiutati da qualcuno a svolgere i propri esercizi o di non essere incoraggiati dal proprio insegnante determina un certo grado d’ansia e di frustrazione al momento del compito in classe.
Allora come alleggerire tutto questo stress?
I ricercatori della San Francisco University State hanno scoperto che le equazioni diventano più semplici se gli studenti rimangono seduti composti con le spalle larghe. Dopo aver chiesto a 125 studenti di svolgere un semplice test assumendo una posizione sciatta e dopo aver chiesto lo stesso, ma facendo assumere agli studenti una posizione dritta con le spalle aperte e rilassate, hanno rilevato che il 56% degli studenti ha riscontrato meno difficoltà di concentrazione e più bassi livelli di stress e una minore difficoltà nello svolgimento del test.
La posizione corretta, quindi, riduce l’ansia, allontana i ricordi negativi e aumenta la concentrazione.